martedì 6 giugno 2017

Io voglio vivere... non domani, ora!

Il mio sguardo ora è pronto per osservare la nonna materna, così come è stata vista da me sino a questo momento. Quella solitudine che ho respirato standole accanto durante interminabili pomeriggi invernali; quella malinconia mista a rabbia che mostravano i suoi grandi occhi verdi, alla quale non sapevo dare una forma, ora si manifestava chiara. La osservo nelle sue lunghe sere ad aspettare, il suo chinare il capo per quieto vivere. Il suo respirare della mia presenza.

Lei che aveva conosciuto la miseria più nera ora si ritrovava con una vita agiata, ma perennemente avvolta nella solitudine. In quei lunghi silenzi osservavo il fuoco nel camino, ed il ticchettio della grossa sveglia sulla credenza. che scandagliava gli attimi. Improvvisamente ripenso a quel ticchettio, quel rumore tanto fastidioso da farmi provare ansia, disturbando le riflessioni utili per riempire quei lunghi silenzi. Ecco: il presente, ogni secondo mi risveglia al presente.


Apprendo il Dono ed imparo a non buttare via nulla, nemmeno la solitudine. Lei m’insegna ad aspettare, ad accettare e scoprire il dono nelle piccole cose. Ascolto i miei momenti bui da questa prospettiva, dalla responsabilità che governa tutti noi e le scelte che facciamo passo dopo passo, la solitudine non è più vuoto, ma diviene spazio, si trasforma in mille possibilità di movimento e di creazione. Io non voglio più aspettare, io desidero vivere. Ora.  

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